lunedì 14 maggio 2012

Il sistema zonale - seconda parte

Nella prima parte di questa succinta spiegazione del sistema zonale abbiamo visto che trovare la giusta esposizione non e' poi così banale come a qualcuno può sembrare e affidarsi ciecamente all'esposimetro può portare a risultati meno che ottimali. Certo gli esposimetri delle moderne fotocamere sono oggetti sofisticati e precisi, che in molte situazioni se la cavano egregiamente, ma non sempre è così ed è il caso di approfondire.


I gatti sono grigi

Ora, perché i gatti sono grigi? Semplice, perché tutto, proprio tutto, per l'esposimetro é grigio. Non un grigio qualsiasi: grigio medio. Il grigio medio é quella tonalità che sta esattamente a metà tra il bianco puro e il nero puro. Visto che siamo in era digitale, quel grigio che ha valori RGB tutti pari a 127.

Un altro modo di vedere la cosa é dire che il grigio medio é quella tonalità che vediamo guardando un oggetto che riflette il 18% della luce incidente.

Ora, prima di creare equivoci, é il caso di far notare come gli esposimetri di tutte le macchine fotografiche moderne sono più complessi di così. Sono capaci ormai di valutare la scena e cercare di darne un'interpretazione esposimetrica, facilitandoci enormemente la vita, ma in linea di base interpretano quello che vedono come una scena che riflette il 18% della luce che la illumina, magari dando più peso al centro del fotogramma o cercando qualche buon compromesso tra le zone più luminose e quelle in ombra. In ogni caso, in mancanza di riferimenti, ci troviamo con un...gatto grigio. Grigio medio al 18%. Perché questa é la taratura di base del nostro esposimetro.

Certo, scegliendo queste due situazioni di ripresa sono stato un po' cattivello, ma lo scopo era proprio dimostrare che quella massa di tessuto che abbiamo dentro il cranio vale ancor un po' più di un minuscolo chip di silicio.

La scala tonale

Un signore di nome Ansel Adams (che per la cronaca e' uno dei più grandi fotografi mai esistiti), mise in moto la suddetta massa di tessuto e risolse, brillantemente, il problema di valutare da un punto di vista esposimetrico una scena con l'utilizzo di pochi ferri del mestiere ed un metodo operativo. 

Questo metodo e' appunto il sistema zonale; i ferri del mestiere li introdurremo, e neanche tutti, lungo il percorso. Il primo lo abbiamo già incontrato: un esposimetro che ci dia una lettura in termini di tempi e diaframmi di un soggetto, di modo che questo, esposto secondo tali parametri venga di un bel grigio medio.

Il secondo strumento e' la scala che vedete raffigurata qui di fianco. Nota come scala tonale (o zonale). 

La scala raffigura undici toni di grigio, o zone, mappate dalla 0 del nero assoluto, alla X del bianco puro. Le tonalità di grigio ivi raffigurate vanno intese come tonalità che si possono ottenere nella stampa, o visualizzazione a monitor, di una fotografia.

Il grigio medio usato come riferimento dagli esposimetri è quello in zona V.  

Più precisamente, facendo sempre riferimento a quella che sarà nelle nostre intenzioni il risultato finale della nostra fotografia le varie zone si possono descrivere come segue:

- Zona 0

Nero. La massima tonalità nera ottenibile in fase di stampa o a monitor.

- Zona I

Quasi nero, appena più chiara della zona 0. Non si distinguono dettagli.

- Zona II

Una zona scura, tendente al nero in cui si iniziano a percepire dei dettagli.

- Zona III

La zona usata per modellare le ombre, i soggetti scuri presentano una trama leggibile.

- Zona IV

Zona di transizione tra le ombre e le luci. Ricca di dettagli, usata spesso per rendere soggetti in ombra.

- Zona V

La zona di riferimento per l'esposimetro.

- Zona VI

Paesaggi assolati, carnagione non molto chiara.

- Zona VII 

Zona luminosa e ricca di dettagli, carnagioni chiare.

- Zona VIII

Alte luci con trame leggibili nei bianchi.

- Zona IX

Quasi bianco. Appena distinguibile dal bianco della carta o di un monitor ben calibrato.

- Zona X

Bianco puro. La massima quantità di luce riflessa dalla carta o emessa dal monitor.


Il terzo strumento e' noto come 'previsualizzazione', ne parleremo nella prossima parte e, unitamente a questa scala ci permetterà di restituire dignità tonale ai nostri due gatti.