Il rumore termico non e' diverso dal rumore agli alti iso, si manifesta con le stesse caratteristiche ed e' efficaemente trattato dagli algoritmi di riduzione del rumore, seppur con un po' di perdita' di nitidezza nella foto. Si manifesta pero' anche a ISO bassi, ISO 100 per intenderci. Piu' e' alta la temperatura ambiente, e quindi quella del sensore, piu' rumore termico troveremo nei nostri scatti. Poco male...e' comunque gestibile.
Altra storia sono i pixel caldi. Questi dipendono dal fatto che, all'interno della matrice dei pixel, ve ne sono un certo numero un po' difettosi. Rispetto alla media degli altri saturano (diventano bianchi) molto prima: il risultato e' un bel pixel che spunta, letteralmente, come un faro nella notte.
Uno? Beh no, di solito sono di piu' e sempre gli stessi. Quanto dipende in pratica dalla qualita' costruttiva del sensore. Una manciataa di pixel qua e la non sono un problema da togliere con il timbro clone...ma non tutti i sensori sono cosi' gentili, e quindi adatti alla fotografia nottruna.
In questi mesi ho provato in condizioni di lunghe esposizioni tre fotocamere: Canon EOS 5D MKII, Canon EOS 7D e Panasonic Lumix GH2.
I primi due, in quanto ad hot pixel hanno un comportamento veramente ottimo, quasi inditinguibile l'uno dall'altro nonostante la differenza di taglia e, per la verità la 7D riesce a battere la 5D. Proprio ad andarli a cercare, si trovano giusto una manciata di hot pixel, una decina su tutto il fotogramma per la 5, un paio per la 7.
Il sensore della Panasonic e' invece un vero disastro: quasi inutilizzabile in queste condizioni. Basta osservare gli scatti sottostanti per capire di cosa parlo (sono ritagli al 100% di un pezzo di fotogramma)
Dettaglio al 100% - Canon EOS 5D MKII - 600 Sec. (10 Minuti) ISO 100 |
Dettaglio al 100 % - Panasonic GH2 - 60 Sec. (1 Minuto) ISO 160 |