mercoledì 7 settembre 2011

Sigma 20 F1.8 EX DG

Sigma 20 F1.8 EX DG

Categoria: tutta sua, ma se proprio volete: grandangolo molto luminoso.
Produttore: Sigma
Provato su Canon EOS 5D MKII


Questa è un'ottica difficile. Difficile da usare, da valutare ed anche da consigliare.

Partiamo dalle caratteristiche: E' un grandangolo (20 mm) per full-frame. E si tratta per giunta di un grandangolo ultra luminoso (F 1.8). Potrei sbagliarmi ma si tratta di una lente unica nel suo genere. Insomma, sfido chiunque abbia un po' di esperienza a non provare un minimo di curiosità per un ottica che promette un notevole angolo di campo ed un'apertura di diaframma del genere. Ma è utilizzabile veramente? E a cosa può servire?

Sigma la descrive come:

"This Sigma 20mm F1.8 EX DG Aspherical RF is a unique Sigma offering with an aperture of F1.8 making it the fastest super wide angle lens available from any camera or lens manufacturer. For the scenic or landscape photographer it’s important to have a wide angle lens with excellent optical performance and Sigma’s aspherical lens technology provides high quality images for the serious shooter. Sigma’s 20mm lens has a field of view of 94.5º and yet provides for a close focusing lens-to-subject distance of only 2.6 inches. Such performance parameters provide great creative freedom to the photographer who wishes to exploit its capabilities for juxtaposing very near subject with the surrounding background. This extreme wide angle view also makes this lens ideal for crating “stitched” panoramic scenes for dramatic effect. The architectural photographer will find this lens attractive for shooting building interiors and the photojournalists will find its fast speed a life saver in low light conditions."

Il produttore ne esalta dunque le possibiltà creative risultanti dalla possibilità di un deciso stacco dei piani tra il soggetto a fuoco e lo sfondo, nonché la grande luminosità adatta ai fotogiornalisti e a chi si occupa di architettura.

Personalmente incontrai quest'ottica quando cercavo qualcosa che mi desse la classica focale ed apertura del 35 luminoso su full frame, dato che la focale equivalente di quest'ottica, montata su una macchina APS-C é di 32 mm, mi sembrava l'ideale. In realtà non la usai moltissimo, ma per quel poco posse dire che non era poi adattissima allo scopo, non per ragioni di qualita', ma piuttosto dato che il suo autofocus tende ad essere un po' lento e ad andare "a caccia" in condizioni di scarsa luminosità con sensori AF non sensibilissimi come erano quelli della mia EOS 30d dell'epoca. Il reportage in luce disponibile sembrava essere sulla carta la sua vocazione su formato ridotto, ma la poca prontezza dell'autofocus era una vera limitazione. A un certo punto infatti la vendetti.

Intendiamoci, stoppata a F5.6 e in buona luce funzionava allo scopo, ma ci sono ottiche più compatte ed economiche se vogliamo scattare ad F5.6.

Su formato APS-C (EOS 450D) e chiusa a dovere (F5.6), con buona luce, l'ottica funziona bene per lo street. Ma forse oggi giorno ci sono alternative più valide.
Dettagli al 100% dell'immagine soprastante.


E su full frame?

Qualche anno dopo, passato al full-frame, mi venne la curiosità di vedere come l'ottica si sarebbe comportata sul formato per cui era stata progettata e pensata.

Angolo di campo



Quanto e' grandangolo questo grandangolo?

L'angolo di campo coperto é di 94º per il formato pieno e di 67º per quello APS-C, ovviamente sulla diagonale.

In figura potete vedere un raffronto rispetto al campo inquadrato su full-frame da un 12 mm. In rosso la copertura su formato pieno, in verde quella su formato ridotto (32 mm equivalenti).

La resa

La resa di quest'ottica é particolare. Diciamo subito che rischia di deludere chi ha l'abitudine di ingrandire gli scatti al 1000% e contare i pixel. La resa dei dettagli, anche al centro, é generalmente morbida. Non che questi manchino se ci si lavora in post, ma il microcontrasto é morbido, decisamente cosa che costringe ad un uso accorto della maschera di contrasto per esaltare i dettagli dove servono senza rovinare il resto dell'immagine.
I bordi sono comunque il vero aspetto critico della resa di questa lente, che diventa decisamente morbida, affetta da coma e aberrazioni cromatiche. Parlo ovviamente dell'ottica a tutta apertura. Le cose migliorano chiudendo il diaframma, ma nessuno prende un'ottica del genere per usarla sempre stoppata a F5.6, o no?

Inquadrando un soggetto vicino, a tutta apertura lo stacco dei piani è notevole.

Un dettaglio della zona centrale di messa a fuoco rivela come la resa dei dettagli sia decisamente morbida.

Quando parlavo di una resa particolare però mi riferivo al look delle foto che si possono ottenere con un minimo di lavoro, e non indulgendo all'abitudine, tutta digitale, della conta dei pixel. Si ottengono foto molto tridimensionali, grazie allo stacco dei piani garantito dalla grande apertura. Sigma non mente sulla vocazione creativa di quest'ottica. Non sarei forse concorde nel consigliarlo ad un fotogiornalista, anche se effettivamente permette di portare a casa scatti suggestivi quasi in assenza di luce, ma oggigiorno più che una grande apertura su un grandangolo, può fare in questo senso un buon stabilizzatore.


In questo scatto l'area di messa a fuoco è vicina al bordo e la morbidezza è evidente. Notate che è presente una maschera di contrasto (Lightroom V3.4 Amount 39, Radius 1.5, Detail 37, Masking 12).

In controluce

Qui bisogna fare attenzione: nonostante il paraluce, che Sigma ha la buona abitudine di dare sempre in dotazione, l'ottica soffre il controluce. La cosa diventa decisamente critica se la fonte di illuminazione è compresa, o immediatamente limitrofa, all'inquadratura. Compaiono flare, riflessi di ogni genere e il contrasto se ne va, dove non lo so, ma non rimane nella foto.

Da manuale dei problemi del controluce. C'e' tutto. flare, riflessi, abbassamento del contrasto. meno male che il digitale quest'ultima cosa, in parte, ci permette di migliorarla.

Autofocus

Qui arriva la nota dolente. L'autofocus è del tipo non ultrasonico. Appena il livello di luminosità della scena cala, e vien voglia di usare la grande apertura di quest'ottica, l'autofocus inizia ad andare a caccia, sbagliando anche spesso a identificare il corretto piano di messa a fuoco. Questo l'ho provato su una 5D ed una 5DMKII. Occhio poi alla taratura dell'autofocus. Con questa lente è decisamente il caso di curare che sia a posto.

Costruzione ed Ergonomia

La qualità costruttiva è ottima. Non si ha nessuna sensazione di "plasticosità". Anche il paraluce restituisce una sensazione di solidità non comune.

Accetta filtri dalla ragguardevole dimensione di 82 mm di diametro. Francamente difficili da reperire.

A un certo punto della sua storia, Sigma si e' inventata un meccanismo piuttosto curioso per la gestione del passaggio da AF a MF delle sue ottiche, noto come "Dual Focus (DF) System". In pratica, oltre al solito cursore di commutazione posto sulla sinistra del barilotto, quello che per intenderci hanno tutte le lenti, per passare da fuoco manuale e' necessario anche far slittare avanti o indietro l'anello di messa a fuoco. Questo movimento in pratica sgancia (posizione AF: in avanti) o aggancia (posizione MF: indietro), l'anello stesso dal meccanismo di messa a fuoco.

Sigma lo descrive come: "The DF (Dual Focus) system disengages the linkage between the internal focusingmechanism and outer focusing ring when the focusing ring is moved to the AFposition. This system provides easy and precise handling of the lens, since thefocusing ring does not rotate during autofocusing. The wide focusing ring alsoenables easy and accurate manual focusing".

Si ottengono quindi quattro combinazioni possibili dei due selettori presenti sul barilotto:

Selettore /Anello - Comportamento
1. AF/AF (avanti) - La lente è in autofocus, la ghiera di mesa a fuoco si muove liberamente senza influire sulla messa a fuoco.
2. AF/MF (indietro) - La lente è in autofocus, ma la ghiera ruota da sola focheggiando e intralcia le mani (e si ha la netta sensazione di sforzare il motorino). Non usare.
3. MF/AF (avanti) - La posizione di messa a fuoco rimane fissa dove è stata impostata. Movimenti della ghiera non alterano la messa a fuoco. L'autofocus della macchina non funziona.
4. MF/MF (indietro) - La lente viene operata in fuoco manuale.

Sinceramente trovo tutto questo un po' complicato, e mi sembra di capire che stia scomparendo dalle nuove lenti Sigma, soppiantato dal più utile e immediato sistema di messa fuoco "full time manual" messo a disposizione dal sistema HSM, come per le lenti Canon USM.

Conclusioni


Allora posso consigliare quest'ottica? Non senza qualche riserva. Su formato APS-C mi sento di consigliarla solo a patto di trovarla usata a un buon prezzo. Diciamo che in questo momento si trova a prezzi variabili tra i 250 e i 400 euro. Aspettate di trovarne una sull'estremo più basso della scala. L'uso della sola parte centrale del fotogramma ci restituisce una qualità ottica più che accettabile per l'uso nel reportage.

Su formato pieno consiglio di acquistarla solo se si è avuta occasione di provarla e di capire se è un ottica adatta a voi e al vostro gusto. Come si vede dagli scatti allegati (e disponibili qui in alta risoluzione), rende atmosfere piuttosto uniche e particolari, ma la morbidezza, la lentezza dell'autofocus e l'intrinseca particolarità di quest'ottica non la rendono adatta a tutti.