venerdì 31 agosto 2012

X-Pro1 e OVF, una precisazione

Ho scoperto che le mie valutazioni della X-Pro1 sono state viste da qualcuno come una stroncatura. Sopratutto in considerazione del difetto da me, ma non solo, riscontrato riguardo l'autofocus in modalità OVF.

Forse è il caso di fare chiarezza.

Il 'problema' è che in modalità OVF, anche dopo aver correttamente identificato il punto in cui la macchina metterà a fuoco, succede spesso che si finisca per mettere a fuoco lo sfondo se si fa la seguente cosa:

Si identifica un bordo del soggetto scelto per la messa a fuoco *e al contempo* lo sfondo ha un contrasto maggiore del soggetto. Questo è, secondo me, un problema squisitamente software, che sono convinto verrà messo a posto da Fuji.

Intendiamoci però: non capita sempre e se si fa un pò di attenzione si riesce ad evitare. Con l'esperienza si arriva addirittura a capire prima in quali situazioni aspettarselo. Ultimamente non mi succede spesso, ma se succede...grrrr.

La macchina ha una vocazione spiccata per la street photography. In questo campo spesso l'attimo è veramente irripetibile. Sbagliare la foto perchè un pezzo di software ha sbagliato una valutazione è frustrante. Tutto qui. Non è una questione di velocità, di quella chi se ne frega in questo contesto, ma di precisione: si scatta fidandosi che l'autofocus faccia il suo dovere, se non ci si fida diventa frustrante.

Parlando da sviluppatore di software, per ragioni che non sto a spiegare, credo che il problema non sia proprio banale da risolvere e richieda un po' di studio, ma sicuramente è fattibile.

Parlando da fotografo, l'appeal di questa macchina si divide secondo me su tre cose:

1) La fantastica esperienza 'tattile', passatemi il termine, di utilizzo: La prendi in mano e te ne innamori. Le ghiere ed i pulsanti che servono, quasi sempre dove servono. Una giusta ergonomia insomma.

2) Il mirino OVF, un bel mirino Galileiano, con le cornicette, la correzione della parallasse e quelle cose li è un'esperienza che consiglierei a tutti, c'è a chi piace e a chi no, a me si.

3) La qualità dei file. Egregia. Io ormai tengo impostato quasi sempre l'auto ISO. Il rumore semplicemente non è un problema con questo sensore. Punto.

Non è per tutti, e non parlo di prezzo, potrebbe non fare per voi. Il mio consiglio? Se vi interessa, cercate di provarla con le vostre mani, i vostri occhi e sopratutto, con foto vostre.

Per quanto mi riguarda, la porto sempre con me, con il 35mm ed un 25mm voiglander su adattatore per Leica-m. Se non la trovassi un'ottima macchina, nonostante i suoi correggibili difetti, pensate che lo farei?



giovedì 30 agosto 2012

Al sorgere della luna sopra Santo Stefano al Mare

Canon EOS 5D MKII - Sigma 12-24 EX DG @ ISO 640


Le due del mattino di una caldissima giornata di Agosto, gli scogli, lo sciabordio delle onde e un po' di aria fresca dopo tanta arsura. Il silenzio, almeno quello dalla caciara agostana della Liguria. E mi perdoni Ansel Adams per l'immeritata citazione.


martedì 28 agosto 2012

Fuji X-Pro1 vs Canon 5DMKII vs Canon 7D - ancora

Qualche tempo fa ho voluto confrontare la resa agli alti ISO di queste tre macchine, per la metodologia ed il grosso delle conclusioni vi rimando al post originale.

All'epoca non era però possibile confrontare in modo del tutto imparziale i RAW delle macchine fotografiche per il fatto che solo il convertitore Silkypix fornito con la X-Pro1 permetteva lo sviluppo dei file della Fuji. Nell'eseguire i test mi rimase pertanto il dubbio che rimanesse un qualche algoritmo di soppressione del rumore applicato al file della Fuji.

Ora che è possibile voglio quindi effettuare quest'ultima verifica, vale a dire sviluppare il file della X-Pro1 con Lightroom con gli stessi parametri usati per la 5DMKII e la 7D.

Riporto i dettagli mostrati nel test precedente, con l'aggiunta del RAW della Fuji sviluppato con Lightroom.

Per chi volesse scaricare i file ad alta risoluzione, li può trovare qui. Fermo restando che la riproduzione su altri siti può avvenire solo dopo avermene chiesto il permesso.


Canon EOS 5D MK II


5DMKII - ISO 6400 - NO sharp & NO NR
Canon EOS 7D

7D - ISO 6400 - NO sharp & NO NR
Fujifilm X1-Pro

X1-Pro - ISO 6400 - Raw, NO sharp, NO NR - Silkypix
X1-Pro - ISO 6400 - Raw, NO sharp, NO NR - Lightroom
Conclusioni

Usando Lightroom un po' più di rumore è saltato fuori. Migliore algoritmo di demosaicizzazione del software Silkypix o solo un po' di soppressione del rumore applicata anche mettendo tutti i relativi controlli a zero? Difficile da dire.

Osservando i file elaborati da Lightroom i risultati sono comunque notevoli. La 7D viene battuta alla grande. Con la 5D il confronto non si decide facilmente, il rumore è presente, ma di tipo diverso ed in certe zone mi sembra continui a vincere la Fuji...o è solo una mia impressione? Per il livello di dettaglio mi sembra vinca, ma di poco, la 5D...ed il comportamento della X-Pro1 è comunque impressionante considerata la maggior risoluzione de il sensore full-frame della Canon con cui l'abbiamo confrontata.

domenica 26 agosto 2012

Torino - qualche doppia esposizione



Fujifilm X-Pro1 - Voigtlander 35mm F1.4 nokton @ ISO 200
L'interessante funzionalità di doppia esposizione della X-Pro1 può tornare utile per descrivere in modo diverso anche posti che si osservano tutti i giorni e che diventa quindi difficile 'vedere' fotograficamente.

giovedì 23 agosto 2012

mercoledì 22 agosto 2012

Sistema zonale - parte quarta


Nei post precedenti ho introdotto alcuni concetti fondamentali del sistema zonale: l'esposimetro e le sue stranezze, la scala tonale ed infine il concetto di previsualizzazione. Gli esempi riportati sono stati comunque molto semplici e un po' irrealistici.

La domanda che sarà, spero, rimasta nell'aria dovrebbe dunque essere: ma nella vita fotografica di tutti i giorni, con una scena complessa, come lo uso sto sistema zonale? Cerchiamo dunque di affrontare l'esposizione di qualcosa di più complesso. La fotografia riportata in apertura é qualcosa che tutti potremmo aver voglia o necessità di fotografare (?).

Il primo passo da compiere é sicuramente decidere l'inquadratura: fatto.
Il secondo passo e' decidere cosa mettere a fuoco e con che profondità di campo: fatto anche questo.

A questo punto dobbiamo decidere l'esposizione e per farlo, volendoci avvalere del sistema zonale, dobbiamo osservare accuratamente la scena:

Abbiamo una strada, asfaltata. Per la precisione si tratta di una pista ciclabile, poco importa. Sulla sinistra, in ombra, abbiamo un muretto basso dalla texture interessante, sormontato da una vegetazione abbastanza fitta. La strada guida gli occhi verso la campata di un piccolo ponte di pietra, che occupa il quarto in alto a destra dell'inquadratura. La strada prosegue verso uno sfondo poco importante, almeno per noi. Uno spicchio di cielo, senza nuvole, occupa una porzione di spazio non trascurabile ed in una posizione abbastanza importante dell'immagine.

Insomma la classica foto quasi insignificante, come se ne vedono tante, che mi pare adatta a questa spiegazione.

Possiamo ora misurare, singolarmente, i valori esposimetrici degli elementi presenti all'interno dell'inquadratura.

Per farlo dobbiamo avvalerci di un esposimetro in grado di effettuare letture 'spot', tutti gli esposimetri moderni sono in grado di farlo, ognuno vada a pescarsi il manuale della fotocamera per capire come. In pratica e' una modalità di funzionamento in cui l'esposimetro restituisce una lettura relativa ad un'area molto piccola della scena inquadrata.

Tanto per cominciare imposto un tempo di esposizione di 1/125 di secondo, giusto come valore di riferimento. A questo punto, con l'esposimetro in modalità 'spot', leggo il valore di diaframma per ciascuna delle zone più interessanti, ottenendo:

1) Muretto in ombra: F/4

2) Vegetazione sopra il muretto: F/8

3) Asfalto della pista: F/11

4) Struttura del ponte, illuminata direttamente dal sole: F/14

5) Porzione di cielo: F/16


La prima cosa che imparo da quest'analisi é l'estensione della gamma tonale della scena: da un minimo di F/4 nella zona in ombra a un massimo di F/16 per la zona più chiara. Sono 4 diaframmi, sicuramente all'interno della gamma dinamica del sensore che sto utilizzando.

Riuscirò quindi ad ottenere un'esposizione adatta a riprendere, con il dovuto dettaglio, tutti gli elementi scelti. Questo non significa che non ci saranno elementi nell'inquadratura troppo scuri o troppo chiari per essere registrati dal sensore, significa solo che tutti gli elementi da me considerati importanti lo saranno. O meglio lo potranno essere se avrò scelto opportunamente il diaframma di ripresa.

Per curiosità ho effettuato due scatti di prova che mostrano come risulterebbe l'immagine catturata utilizzando i valori di esposizione ricavati per i due estremi della gamma tonale della scena.

Esponendo a F/4 come evidente anche dall'istogramma, tutta la scena risulta sovraesposta, ben lontana dalla realtà e, se per questo, anche dalla mia previsualizzazione della foto.



Lo scatto effettuato a F/16 è apparentemente migliore e più vicino alla mia idea, ma è palesemente sottoesposto e privo di dettagli utilizzabili nelle ombre, cosa che lo renderebbe assolutamente da scartare.

La mia idea era di avere informazioni utilizzabili nel muretto in ombra, con dettagli scuri, ma ben leggibili. La vegetazione, nelle aree illuminate, dovrà essere chiara ma non voglio che attiri troppo l'attenzione. L'asfalto dovrà essere reso in modo naturale, con la trama ben leggibile. Il cielo non dovrà essere bruciato e, infine, la muratura del ponte dovra essere chiara ma con dettagli perfettamente leggibili.

Parlando per zone voglio quindi ottenere la seguente mappatura:

1) Muretto in ombra: Zona II - III

2) Vegetazione sopra il muretto, Zona V (mediamente, è chiaro che ci saranno grosse escursioni)

3) Asfalto: Zona VI-VII

4) Struttura del ponte, parte illuminata: Zona VII

5) Cielo: Zona VII - VIII

A questo punto la scelta è ricaduta per un'esposizione a F/8.

Il motivo della scelta si deve attribuire alla volontà di preservare i dettagli nella parte in ombra del muretto. Difatti con un diaframma impostato a F/8 ( quindi il diaframma della Zona V per questo scatto) il muretto, misurato a F/4 (dunque due diaframmi più buio), ricadrà in zona III, preservandone i dettagli, come da progetto.

Non si deve invece essere indotti a pensare che la scelta di usare il diaframma a F/8 sia dovuto al fatto che la vegetazione, che per inciso volevamo in Zona V. Il fatto che la scelta del diaframma ci porti automaticamente la vegetazione in zona V e' più che altro una coincidenza.

I dettagli nelle ombre e nelle alte luci sono sempre critici, ma in questo scatto il più critico sarebbe stato proprio il dettaglio nelle ombre. Ecco la ragione della scelta: si deve sempre valutare la scelta del diaframma con l'obiettivo di avere dettagli utilizzabili nelle aree critiche dell'immagine.

Per quanto riguarda le zone più chiare dell'immagine non ce ne siamo preoccupati troppo avendo precedentemente stabilito che la gamma tonale dell'immagine era ben contenuta (4 stop) nella latitudine di posa del sensore, e non avremmo avuto aree chiave affette da importante perdita di dettaglio.

E' importante ricordare che nella fotografia digitale le aree chiare dell'immagine presenteno la maggior parte delle informazioni (in senso informatico) dell'immagine, è quindi preferibile esporre di modo da avere esposte correttamente (o addirittura leggermente sovraesposte) le aree scure, e regolare l'esposizione di quelle chiare in post-produzione.

Con un'esposizione a F/8 abbiamo dunque:

1) Zona III (F/8 -2 stop = F/4) - quasi come desiderato (vogliamo si estenda in zona II).

2) Zona V (F/8 valore impostato e dunque di riferimento per la zona V) - come desiderato.

3) Zona VI (F/8 + 1 stop = F/11) - leggermente più scuro del voluto (vogliamo si estenda in zona VII).

4) Zona VI - VII (F/8 +2 stop = F/16) - leggermente più scuro del voluto (la differenza tra l'F/14 misurato e l'F/16 della zona VII è  minima).

5) Zona VII  (F/8 + 2 stop = F/16) - come desiderato, o appena un po' più scuro, l'importante è che non sia bruciato.




L'istogramma dello scatto effettuato a F/8 mostra come non ci siano aree troppo scure o troppo chiare per essere lavorate.

Incidentalmente l'esposizione a F/8 richiede a questo punto poco lavoro per essere ricondotta alla nostra previsualizzazione della scena: basterà una leggera bruciatura del muretto in ombra, per scurirlo un po'.

Con lo strumento curve sarà poi semplice aggiustare leggermente il tono dell'asfalto e della struttura del ponte. Potremo poi, infine, lavorare ancora qua e la selettivamente sul contrasto: sicuri, se non esageriamo, di avere tutte le informazioni che ci servono per non generare rumore o artefatti. Potremo poi infine giocare con i livelli per ottenere la giusta quantità di neri (le ombre profonde) e di bianchi (la segnaletica sull'asfalto), dove ci interessa più il tono che il dettaglio.

L'esempio era semplice, ma dovrebbe aver chiarito il concetto. Per la cronaca, l'esposimetro della macchina aveva suggerito un F/7.1, che sarebbe andato bene quanto il nostro F/8: dopotutto spesso la fotocamera ragiona bene quanto noi (e se non bene quanto noi, almeno più velocemente)...indubbiamente però se avete avuto la pazienza di leggere fino a qui, avrete di sicuro anche la pazienza per fare qualche esperimento con questo sistema.


sabato 18 agosto 2012

Ultima onda

Fujifilm X-Pro1, Fujinon 35 mm @ ISO 1250
Dopo tre settimane di mare è venuto il momento di tornare alla vita cittadina. Un'ultima ondata e via...

lunedì 13 agosto 2012

Estate, tempo di firmware

Curiosando per la rete mi sono appena accorto che é stato reso disponibile da Canon il Firmware 2.0 per la Canon EOS 7D, di cui si era già parlato vista l'abbondanza di novità di rilievo che introduce. Purtroppo dovrò aspettare per provarla, dato che io sono in vacanza al mare, mentre la 7D é rimasta a riposare a Torino.

Per non essere da meno anche Fujifilm ha fatto uscire un aggiornamento, la versione 1.11, del Firmware della sua X-Pro1. Purtroppo però nonostante questa bella macchinetta avrebbe bisogno di qualche correzione (in primis l'autofocus in modalità OVF...che spesso aggancia lo sfondo), Fuji ci regala la possibilità di vedere applicate in fase di live view le correzioni di distorsione e di luminosità ai bordi nel caso in cui sia innestato l'adattatore per ottiche Leica M. La Fuji ce l'ho con me, e si sta rivelando un'ottima compagna per le foto di famiglia, ma credo aspetterò il mio ritorno in città per provare questa fantastica novità.

sabato 4 agosto 2012

Santo Stefano al Mare, dal balcone di casa

Dal balcone della casa al mare, Fujifilm X-Pro 1, ottica Voigltander 25 mm, jpg editato su un Ipad utilizzando l'app PhotoForge.