Sarò sincero. Il tempo che ho potuto sin qui dedicare a questa peculiare creatura è stato poco. Conto di rifarmi nei prossimi giorni, ma la verità è che sarebbe prematuro parlare di qualità dell'immagine o di vere e proprie impressioni d'uso.
In questi giorni ho piú che altro dato un'occhiata alle funzioni presenti nei menù, mi sono impratichito con il mirino, le varie ghiere ed i sistemi di messa a fuoco. Abbastanza quindi per farmi una prima idea dell'ergonomia e della sensazione generale che la fotocamera trasmette.
Qualcuno l'ha paragonata ad una Leica, non sono d'accordo. Sinceramente a me ricorda molto di piú una Voigtlander Bessa, sia come peso che come dimensioni. Una Leica é decisamente piú pesante. Personalmente trovo che sia la Bessa R3M che questa Fuji mi caschino meglio in mano.
Ho sempre avuto invece l'impressione che la Leica M8 rischiasse di sfuggirmi facilmente se tenuta con una sola mano.
Le Leica peró danno l'impressione di poter passare attraverso a un muro...sia la Bessa che la Fuji, anche se apparentemente molto robuste, non danno invece la stessa impressione di indistruttibilità. Questo é giusto dirlo.
Venendo ai comandi: ci sono ghiere o pulsanti per tutto o quasi. Iniziamo con le due ghiere piú importanti: la ghiera dei diaframmi sull'ottica: e' liberatorio poter impostare il diaframma con un rapido movimento del polso quasi senza pensarci e, con un po' di pratica, senza guardare quel che si fa. Una vera ghiera dei diaframmi é una cosa semplicemente fantastica. Provare per credere.
Idem per la ghiera dei tempi che presenta un utilissimo tasto di sblocco. Se la ghiera é impostata su A, lavorando dunque in priorità di diaframma, per poter selezionare un tempo specifico si deve contemporaneamente premere un piccolo pulsante sulla sua sommità. Questo dispositivo e' intelligente e ben implementato: una volta sbloccata la ghiera, per cambiare semplicemente tempo non é poi piú necessario agire sul pulsante, la ghiera si blocca nuovamente solo se riportata nella posizione A.
Un'ulteriore ghiera e' dedicata alla compensazione dell'esposizione.
Sul retro c'è poi una pletora di pulsanti: uno per la selezione della modalità esposimetrica, uno per il tipo di scatto: bracketing, scatto continuo, panorama e modalità video, uno per la selezione dei punti di messa a fuoco, uno per la modalità macro. Vi é poi un pulsante 'Q' che permette di avere rapido accesso a tutte le impostazioni relative all'immagine e di cambiarle rapidamente con l'uso combinato di un selettore a 4 vie e di una piccola, ma ben manovrabile, rotellina posta sul dorso.
Sulla parte frontale vi sono due selettori: uno per selezionare le modalità di messa a fuoco: singola, continua o manuale ed un altro per passare dal mirino ottico galileiano a quello completamente elettronico.
Unica pecca: io avrei visto bene una ghiera dedicata alla selezione degli ISO. Personalmente ho assegnato questa funzione al pulsante, unico configurabile dall'utente, posto vicino al pulsante di scatto.
Il pulsante di scatto presenta una graditissima presa filettata per montare uno di quei vecchi, funzionalismi ed economici, comandi a filo. Meno male che non ho dato via quello che usavo sulla Zenza Bronica...
Insomma buona ergonomia, non perfetta, ma tra le migliori.
In un prossimo post parlerò dello schermo, del mirino e dei due sitemi di messa a fuoco. Due? Beh si, piú o meno...
Le Leica peró danno l'impressione di poter passare attraverso a un muro...sia la Bessa che la Fuji, anche se apparentemente molto robuste, non danno invece la stessa impressione di indistruttibilità. Questo é giusto dirlo.
Venendo ai comandi: ci sono ghiere o pulsanti per tutto o quasi. Iniziamo con le due ghiere piú importanti: la ghiera dei diaframmi sull'ottica: e' liberatorio poter impostare il diaframma con un rapido movimento del polso quasi senza pensarci e, con un po' di pratica, senza guardare quel che si fa. Una vera ghiera dei diaframmi é una cosa semplicemente fantastica. Provare per credere.
Idem per la ghiera dei tempi che presenta un utilissimo tasto di sblocco. Se la ghiera é impostata su A, lavorando dunque in priorità di diaframma, per poter selezionare un tempo specifico si deve contemporaneamente premere un piccolo pulsante sulla sua sommità. Questo dispositivo e' intelligente e ben implementato: una volta sbloccata la ghiera, per cambiare semplicemente tempo non é poi piú necessario agire sul pulsante, la ghiera si blocca nuovamente solo se riportata nella posizione A.
Un'ulteriore ghiera e' dedicata alla compensazione dell'esposizione.
Sul retro c'è poi una pletora di pulsanti: uno per la selezione della modalità esposimetrica, uno per il tipo di scatto: bracketing, scatto continuo, panorama e modalità video, uno per la selezione dei punti di messa a fuoco, uno per la modalità macro. Vi é poi un pulsante 'Q' che permette di avere rapido accesso a tutte le impostazioni relative all'immagine e di cambiarle rapidamente con l'uso combinato di un selettore a 4 vie e di una piccola, ma ben manovrabile, rotellina posta sul dorso.
Sulla parte frontale vi sono due selettori: uno per selezionare le modalità di messa a fuoco: singola, continua o manuale ed un altro per passare dal mirino ottico galileiano a quello completamente elettronico.
Unica pecca: io avrei visto bene una ghiera dedicata alla selezione degli ISO. Personalmente ho assegnato questa funzione al pulsante, unico configurabile dall'utente, posto vicino al pulsante di scatto.
Il pulsante di scatto presenta una graditissima presa filettata per montare uno di quei vecchi, funzionalismi ed economici, comandi a filo. Meno male che non ho dato via quello che usavo sulla Zenza Bronica...
Insomma buona ergonomia, non perfetta, ma tra le migliori.
In un prossimo post parlerò dello schermo, del mirino e dei due sitemi di messa a fuoco. Due? Beh si, piú o meno...