venerdì 19 ottobre 2012

Manfrotto - Nano Stand 5001B

Lo strobismo, come tutte le ossessioni tutti i generi fotografici necessita della sua attrezzatura, ed in questo caso si può andare dall'estremamente economico al fantascientificamente caro.

Diciamo che per il momento noi ci si tiene su una sana via di mezzo tendente, potendo scegliere, all'economico.

Forse non conoscete tutti i comandamenti dello strobista DOC, ma uno dei primi, se non proprio il primo vuole che il vero strobista usi sempre il flash (o i flash, plurale) staccato dal corpo macchina.

Questa faccenda sul come staccare il flash dal corpo macchina non la affrontiamo, per ora. Ci sono molti modi, per tutte le tasche. Noi passiamo direttamente alla puntata seguente.

Una volta che il flash lo potete usare staccato dalla fotocamera sorge il primo problema pratico. Dove lo metto?

Beh, dipende da cosa voglio illuminare e da che direzione, ma una cosa ve la posso dire per esperienza: raramente si trova un posto comodo alla distanza giusta ed all'altezza giusta dove appoggiarlo.

Ogni tanto potrete vedere qualcuno che, facendo un ritratto improvvisato, tiene la fotocamera con una mano e il flash con l'altra sollevato il più in alto possibile...poco pratico e per nulla versatile.



Un'altra soluzione e' avere un assistente che tiene il flash e lo punta dove gli indicate. Nel linguaggio dello strobista questo tizio e' noto come Flash a Comando Vocale.

Questa soluzione ha un paio di vantaggi:

1) E' economico, basta arruolare qualcuno particolarmente curioso che sta assistendo alle riprese, oppure un amico.
2) Si trasporta da solo e non graverà sulle vostre spalle.
3) E' abbastanza facile da regolare una volta chiariti i concetti base su cosa significano termini quali: alto, basso, sinistra, destra e cosucce del genere (si dice definire un protocollo per gli informatici).

Ma ha anche un paio di svantaggi:

1) Parla e osserva, potrebbe mettere a disagio il soggetto (o voi ).
2) Si muove: ottenere una situazione di luce esattamente ripetibile scatto dopo scatto può non essere banale.
3) Si stanca.

E allora?

Allora ci dobbiamo portare dietro uno stativo per il flash. Ecco, so che molti penseranno: ho giusto quel vecchio cavalletto pesantissimo che ho sostituito con quello in fibra di basalto...potrei usare quello.

Nah, pessima idea... vendono degli stativi pensati apposta per questo lavoro, costano poco più di un buon filtro polarizzatore (quanti ne avete nel cassetto? quanto li usate?), sono leggeri e poco ingombranti.

Io mi sono procurato un paio di Manfrotto Nano stand 5001B.

Da chiuso occupa 48 cm e pesa 1Kg. Ha un altezza minima di 50 cm e massima di 190 cm. La base e' di generose dimensioni, 100 cm di diametro se completamente aperto, che garantisce una buona stabilita' (e sicurezza) al nostro flash. La testa presenta il classico attacco filettato da 3/8 di pollice, con riduttore per l'attacco filettato da 1/4 di pollice, unitamente all'attacco standard a innesto usato per i flash professionali da 5/8 di pollice. Il carico massimo dichiarato e' di 1.5 Kg.

Lo si può tranquillamente appendere allo zaino o inserire, insieme con un flash ed altri accessori da illuminazione, in un'economica custodia porta cavalletto: ed ecco fatto uno studio portatile.

Va benone, si apre e chiude velocemente, non pesa troppo e fa il suo lavoro, l'altezza massima e' sufficiente per quasi tutte le situazioni...ecco, magari se si deve ritrarre un giocatore di basket con un'illuminazione di tre quarti dall'alto questo stativo non va bene, ma per il resto ci si adatta.

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