domenica 30 dicembre 2012

Pixel - King flash trigger

"Non uso mai il flash, Io uso solo luce naturale."

"Flash? Neanche per sogno, appiattisce i soggetti."

"Cartier Bresson non ha mai usato un flash."

"La mia macchina a 6400 ISO produce file pulitissimi, non ho bisogno del flash, Io."

Chi di noi non si e' mai sentito dire una di queste quattro frasi? 

Sul perché queste siano solo una sequela di corbellerie (a mio sempre modestissimo parere, ovvio) magari tornerò un'altra volta. Basti dire che io il Flash, orgogliosamente lo uso, tutte le volte che serve. Come uso il cavalletto, lo scatto remoto, un filtro protettivo, una livella a bolla...se servono, li uso.

Tornando ai flash: Ci sono due modi di usare la luce flash. 

1) Con il flash sulla slitta della fotocamera.

2) Con il flash separato dalla fotocamera.

Il secondo modo prevede una pletora di modalità per 'collegare' il flash alla fotocamera onde illuminare il soggetto al momento giusto, cioè quando scattiamo la foto. Dal piu' semplice cavetto PC-Sincro al più complesso trigger wireless.

Da qualche mese ho deciso di affiancare alcuni trigger radio al sistema che ho sempre usato (il wireless ottico proprietario Canon). Un po' per provare la differenza, un po' perché in alcune occasioni avevo avuto difficoltà con l'uso del sistema Canon che necessita di avere visibilità ottica tra la fotocamera e il flash, e non sempre questo e' possibile o indicato.

Tutto sommato questi trigger funzionano bene. Sono leggermente più ingombranti della media dei dispositivi analoghi, ma questo dipende in gran parte dalla scelta di usare una coppia di normali batterie AA, facili da reperire; si possono usare le stesse ricaricabili che usiamo per i flash e garantiscono lunga durata.

I trigger se montati su fotocamere e flash recenti conservano tutti gli automatismi normalmente utilizzabili con il flash attaccato sulla slitta, quali la lettura E-TTL, la modalita' di flash sulla seconda tendina, il flash FP il controllo della parabola del flash per adattarlo alla focale in uso.

Con fotocamere che lo permettono e' anche possibile controllare le impostazioni del flash dal menu dedicato sulla fotocamera.

Il dispositivo ricevente può comandare un flash collegato tramite cavo pc-sincro, ad esempio per l'uso con i flash da studio.

Superfluo dire che un singolo controller può comandare più ricevitori, i quali possono essere configurati in gruppi (fino a tre) diversi, per variare i rapporti di illuminazione ad esempio tra luce principale, di schiarita e di accento.

Adatti insomma a utlizzi anche professionali. Certo in ambito professionale di solito ci si rivolge ai pocket wizard, ma cercando una soluzione più economica questi non sono affatto male e per il momento mi ci trovo bene e tengo sempre una coppia trasmettitore/ricevitore nella mio kit da strobista.

Se proprio devo trovare dei difetti: direi che

1) il trasmettitore è dotato di una luce di aiuto per l'autofocus decisamente troppo luminosa, da proprio fastidio agli occhi. Io la tengo spenta, anche se l'unico modo e' disabilitarne la funzionalità dal menù della fotocamera.

2) sul trasmettitore non è presente un pulsante di test manuale del lampo, cosa che tornerebbe molto utile per far scattare i flash quando si misura il lampo usando un esposimetro a luce incidente.



giovedì 13 dicembre 2012

martedì 11 dicembre 2012

Focus test chart

Mai reinventare la ruota. Mi sono imbattuto in questo bel link e lo condivido. Un po' datato, ma sempre utile:
http://www.focustestchart.com/chart.html

L'autore si ferma alla valutazione del problema, dandoci (donandoci è il caso di dire) un valido strumento di analisi. I produttori di macchine fotografiche hanno fatto il resto, tramite la possibilità di eseguire la calibrazione, lente per lente, del sistema di autofocus. Mi permetto solo di consigliare l'esecuzione del test alla luce diurna. Certe luci artificiali possono fare brutti scherzi.

Notate che tutto questo ha senso solo sulle reflex. Il sistema autofocus delle macchine EVIL lavora in modo completamente diverso e non è soggetto a questo tipo di errori.

domenica 9 dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

Sigma 50mm F1.4 EX DG - primo contatto

Un paio di settimane fa il mio 50 1.4 Canon mi ha abbandonato, non proprio tutto l'obbiettivo, solo l'autofocus. Morto. Un attimo prima funzionava, un attimo dopo no. Cose che capitano.

Mentre aspetto che dal centro di assistenza me lo rimandino indietro riparato (mi hanno chiesto una bella sberla...), mi sono procurato il concorrente Sigma. Sulla carta si tratta di un'ottica di concezione più moderna e per certi versi migliore, sulla carta...vedremo nella realtà. Per il momento non l'ho praticamente usata. Ho solo tarato l'autofocus, che presentava un back focus notevole.

Quale terrò alla fine?

venerdì 30 novembre 2012

Hahnemuhle PhotoRag Bright White 310g

Parlare di una carta e' difficile e rischioso; non e' un caso che quasi nessuno recensisca carte da stampa sul web.

Io mi limiterò a dare qualche impressione e a parlare di quello che ho imparato usando questa carta con una determinata stampante. In questo caso una Epson R2400, riportando se quest'accoppiata incontra i miei, personalissimi, gusti. Niente piu' di questo.

Questa carta è del tipo 'Matte', vale a dire opaca. Le carte di questo tipo, che per inciso sono le mie preferite, sono anche le più difficili da trattare.

Tendono ad avere poco contrasto, ed un D-max piuttosto limitato, almeno se confrontate con le carte di tipo 'Glossy', cioè lucide.

Questa carta, al tatto, è spettacolare. La sensazione è quella di un cartoncino da disegno di ottima fattura, pesante, spesso, solido. Veramente piacevole. La finitura della superficie ha poi una bella trama, non invadente, ma che dona un bel carattere alle stampe.

Dopo più di un pacco da 25 stampato posso trarre qualche conclusione. Che la carta in se e per se sia molto bella: già detto. Ma come va? Tutto sommato bene, il contrasto ottenibile è più che sufficiente. I neri non sono estremamente...neri, vale a dire che il D-max non è elevatissimo, ma questo vale per quai tutte le carte di questo tipo.

I dettagli vengono mantenuti, anche quelli più fini. Utilizzando i profili colore adatti alla stampante (vanno scaricati dal sito del produttore), la gestione dei neri e dei bianchi è buona. Giusto bisogna aprire i neri di 1 o due livelli e chiudere i bianchi di altrettanto. Per non sprecare troppa carta in tentativi inutili consiglio vivamente di effettuare due o tre prove di stampa con dei target di riferimento (consiglio sempre valido). Almeno con la mia Epson noto una leggera dominante bluastra nei grigi scuri (luminanza da 25 a 50 indicativamente). Ma credo si possa facilmente correggere con una profilatura ad hoc.

Stampando in bianco e nero personalmente preferisco usare il modulo Advanced Black/White del driver Epson, con settaggio 'light'. Ma il bianco e nero migliore in assoluto lo si può ottenere con il software QuadTone RIP: un Raster Image Processor dal costo estremamente contenuto, il cui unico difetto è che perde la possibilità di stampare senza margini. Ma la qualità ripaga di questa piccola perdita.

Unica nota negativa è che la superficie di stampa è veramente delicata: è facilissimo graffiarla o abraderla. Non è un grosso problema in stampe high-key o ricche di dettagli, ma stampe scure o con zone a campitura uniforme possono diventare un incubo, ad esempio la stampa di Vita (2), mi è costata tre prove prima di ottenerne una che fosse presentabile.

Per minimizzare il problema cerco di spolverare con un pennello morbido la superficie di stampa per rimuovere eventuali residui di carta. Dopo di che...maneggiare con cura.






domenica 25 novembre 2012

giovedì 22 novembre 2012

Autunno

Canon S90 @ ISO 500

Mettiamo di uscire di casa, mettiamo di avere un po' meno di un'ora in tutta la settimana per fare una passeggiata rilassante, mettiamo di aver messo in borsa in fretta e furia la reflex, mettiamo di aver trovato qualcosa di meritevole da fotografare.

Mettiamo di aver dimenticato a casa le compact flash.

Meno male che giro sempre con una compatta in tasca.

sabato 17 novembre 2012

Canon EOS-M Primo contatto

Qualche giorno fa ho avuto l'occasione di fare un giro di prova di una mezz'ora con la Canon EOS-M, l'obiettivo 18-55 fornito in kit e l'adattatore per ottiche EF ed EF-S.

Devo dire che l'annuncio di questa fotocamera mi aveva lasciato alquanto tiepido, anzi freddino.  Beh, in gran parte mi sono ricreduto. Non dico che correrò a breve a comprarne una, ma riuscirei facilmente a giustificarne l'acquisto.

Andiamo con ordine.

E' piccola, veramente. Sembra costruita molto bene, da una decisa sensazione di solidità in mano. I pulsanti sono molto pochi, la ragione è semplice: E' pensata per essere comandata dal touch-screen, e qui sta la vera nota positiva. Canon merita un applauso per l'implementazione del dispositivo, il primo che mi è capitato di vedere fatto veramente bene (quello ad esempio della GH2 non ci si avvicina neanche). Nella maggior parte dei casi basta usare il pollice della mano destra per accedere ed operare tutte le funzioni più comuni. La fluidità e responsività dei menu è impeccabile. Presente un iPhone? Ecco, quasi. I controlli poi ostruiscono in misura veramente minima e non fastidiosa l'inquadratura.

L'ottica in dotazione, a una prima occhiata, sembra discreta, nulla a che vedere con i vetracci che Canon osava distribuire nei kit delle entry level. In dotazione è fornito anche un flashettino esterno che non ho potuto provare. Ho giusto provato qualche scatto a 6400 e 12800 ISO e sembrano accettabili, con un po' di rumore cromatico e di luminanza. Il crop al 100% sottostante è di un jpg scattato a 12800 ISO.

Ho poi provato l'adattatore per usare le vecchie (?) ottiche EF ed EF-S. Tutti gli automatismi vengono ovviamente mantenuti. Certo l'autofocus è lentuccio. Avete presente l'autofocus in live-view con la reflex? Ecco, un po' più veloce, ma non di molto. Comunque usabile se il soggetto è fermo.

L'autofocus delle ottiche dedicate, grazie al nuovo sensore ibrido che permette la rivelazione a rilevamento di fase è invece veloce come quello di una reflex di pari categoria.

Certo la M, montata su un 70-200 2.8 o su un 50 1.2 (si, l'ho fatto), il peso ricade tutto sulla mano che regge l'ottica. Praticamente sembra di vere un tappo posteriore dell'ottica rettangolare e con lo schermo...

Chi ha un corredo Canon e volesse una mirrorless da passeggio dovrebbe forse farci un pensiero.

Canon EOS M - 18-55 @ ISO 12800

Vita (6) - Cicatrici

Canon S90 @ ISO 500

martedì 13 novembre 2012

domenica 11 novembre 2012

Fujifilm X-Pro1 Firmware V 2.01

E' disponibile il firmware V2.01 per corpo macchina e lenti. Lo potete trovare al solito indirizzo.

Mi è stato segnalato da un lettore un curioso problema che si verifica sul suo 60mm (e solo su quello, non sul 18 o sul 35) a seguito dell'upgrade. In pratica la ghiera dei diaframmi si comporta in modo un po' strano: se posiziona la ghiera a metà strada tra f2.4 ed F2.8 il diaframma risulta impostato su F2.4, quando posiziona la ghiera precisamente su F2.4 la macchina si comporta come se fosse stata impostata su A, passando in modalità a priorità di otturatore (modalità di esposizione S).

Io non riscontro lo stesso problema, la mia macchina e la mia lente si comportano esattamente come prima dell'upgrade. Se qualcuno riscontrasse lo stesso problema lasci un commento, grazie!


sabato 10 novembre 2012

Canon EF 85mm F1.2L II USM - primo contatto


Canon EOS 5D MkII - Canon EF 85mm F1.2L II USM @ ISO 100
Oggi ho passato mezz'ora in compagnia di questa meraviglia (parlo dell'ottica...che avete capito?). Poco tempo per farne una conoscenza approfondita, ma una cosa e' sicura: questa lente spacca. Livello di dettaglio, apertura massima, stacco dei piani nel passaggio allo sfocato, tridimensionalità. Non c'e' nulla che non la faccia desiderare.

A tutta apertura richiede un po' di perizia nella messa a fuoco, la profondità di campo, alla normale distanza di ripresa per un ritratto come questo, è di pochi millimetri: se si mette a fuoco l'iride vengono fuori fuoco le ciglia e vice versa...

Ci sarà un secondo contatto? Beh, con quel che costa questo oggetto non ne sono proprio sicuro.


100% crop

venerdì 9 novembre 2012

mercoledì 7 novembre 2012

domenica 4 novembre 2012

mercoledì 31 ottobre 2012

Portate il cappello

Fujifilm X-Pro1 - Fujinon XF 35mm F1.4 @ ISO 200

Si, il cappello. magari che regga anche un po' di pioggia. Tiene calda la testa, vi ripara dalle intemperie e...se avete una fonte di luce proprio appena all'esterno dell'inquadratura lo potete usare come paraluce aggiuntivo, per evitare i flare che anche il migliore dei trattamenti anti-riflesso faticherebbe ad evitare. E' proprio quello che ho fatto per domare un riflesso parassita che voleva a tutti i costi rovinare questo scatto notturno.

domenica 28 ottobre 2012

sabato 27 ottobre 2012

Nik Software - Silver efex pro 2

Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi...canta De Gregori, ma che c'entra? Poco ma mi è venuta in mente questa frase proprio mentre mi accingevo ad iniziare questo post. Comunque qualcosa c'entra...tornando in tema, quello che volevo dire è che se devo decidere cosa mi piace di piú  tra occuparmi della ripresa o della post-produzione, sicuramente scelgo la prima attività.

Questo si riflette in due cose:

1) Cerco di portare a casa lo scatto tcnicamente più corretto possibile già in fase di ripresa per passare poi il minor tempo possibile davanti al computer.

2) Cerco di avere un workflow di postproduzione il più snello ed efficace possibile.

Quando si tratta di produrre fotografie in bianco e nero però la post-produzione diventa una parte fondamentale, quasi prioritaria dell'attività fotografica, certo si deve scattare sapendo cio che si fa, ma alla fine per far vivere l'immagine si deve operare con sapienza e precisione in post-produzione, non c'è nulla da fare, é un fatto della vita.

Le scelte quindi sono essenzialmente due, conversione in bianco e nero con gli strumenti di Lightroom oppure con quelli di Potoshop...almeno finchè non si scopre la Nik Software e il suo Silver efex Pro.

martedì 23 ottobre 2012

Fujifilm X-E1

Ieri ho avuto l'occasione di provare giusto per qualche minuto la Fuji X-E1, vale a dire la sorellina minore della X-Pro1.

In pratica è identica, stesso sensore, stesso feeling, stessi controlli, ovviamente adotta le stesse ottiche. Le uniche due differenze, sostanziali, sono l'assenza del mirino ibrido ottico/elettronico, con la conseguenza di dimensioni e peso molto più contenuti. Beh, ed il prezzo sotto i mille euro, quindi a ben pensarci le differenze sostanziali sono tre.

Vista la qualitá dei file che questo sensore e queste lenti possono produrre, sarei stupito se questa macchina e la sua sorella maggiore non diventassero un classico tra fotoamatori seri e, perchè no, anche tra alcune categorie di professionisti.

lunedì 22 ottobre 2012

sabato 20 ottobre 2012

venerdì 19 ottobre 2012

Manfrotto - Nano Stand 5001B

Lo strobismo, come tutte le ossessioni tutti i generi fotografici necessita della sua attrezzatura, ed in questo caso si può andare dall'estremamente economico al fantascientificamente caro.

Diciamo che per il momento noi ci si tiene su una sana via di mezzo tendente, potendo scegliere, all'economico.

Forse non conoscete tutti i comandamenti dello strobista DOC, ma uno dei primi, se non proprio il primo vuole che il vero strobista usi sempre il flash (o i flash, plurale) staccato dal corpo macchina.

Questa faccenda sul come staccare il flash dal corpo macchina non la affrontiamo, per ora. Ci sono molti modi, per tutte le tasche. Noi passiamo direttamente alla puntata seguente.

Una volta che il flash lo potete usare staccato dalla fotocamera sorge il primo problema pratico. Dove lo metto?

Beh, dipende da cosa voglio illuminare e da che direzione, ma una cosa ve la posso dire per esperienza: raramente si trova un posto comodo alla distanza giusta ed all'altezza giusta dove appoggiarlo.

Ogni tanto potrete vedere qualcuno che, facendo un ritratto improvvisato, tiene la fotocamera con una mano e il flash con l'altra sollevato il più in alto possibile...poco pratico e per nulla versatile.

domenica 14 ottobre 2012

Whack!

Fujifilm X-Pro1 - Fujinon XF 60mm F2.4 R Macro @ ISO 200 (WhackedRGB color profile)
sRGB version
Untagged Version

Contenuto dello scatto a parte, la cosa interessante della foto qui sopra è che a chi legge potrebbe capitare di vederla con dei colori tutto sommato normali, come quella pubblicata qui a destra, oppure molto psichedelici, come quella più in basso.

Tutto questo ha a che vedere con i profili colore e sul fatto che il vostro browser li onori o meno.

Cercherò di spiegarmi, anche se il tutto potrebbe risultare un po' oscuro se non si conosce cos'è un profilo colore e che ruolo ha nella visualizzazione delle nostre amate e sudate immagini.

In pratica questa immagine, quella sopra, è stata salvata dopo averla convertita in uno spazio colore un po' strano, diverso dai soliti adobeRGB o sRGB...il WhackedRGB.

A che serve questo profilo? Serve a verificare che una filiera di trattamento dell'immagine rispetti i profili colore. In pratica questo file contiene dei mappaggi piuttosto sballati delle varie tonalità, ma il profilo con cui è salvata corregge queste tonalità sballate nelle tonalità che ci aspetteremmo se il file fosse un normale sRGB.

I colori però tornano normali a monitor *solo* se tutto il software che stiamo usando rispetta i profili colore. In questo caso caso l'immagine le vediamo 'normale' (ma cos'è la normalità poi?).

Se qualcosa invece:browser, sistema operativo (o software di conversione del sito su cui pubblichiamo) non rispetta, si dovrebbe dire onora, il profilo con cui è taggata l'immagine otteniamo i colori dell'immagine qui a destra in basso.

Qui se avete tutto ben funzionante dovreste vedere le due immagini superiori praticamente identiche e solo quella in basso violacea.

sabato 13 ottobre 2012

Chiesa di Santa Maria Assunta e San Germano - Vestigné (TO) - riveduta e corretta

Canon EOS 5D MKII - Canon EF L 17 TS-E @ ISO 100
Si, questa l'ho già pubblicata in passato, ma ho ricevuto in proposito alcuni consigli per il trattamento de bianco e nero ed il risultato di questa nuova versione mi piace decisamente di più. Un doveroso grazie a Lodovico.

venerdì 12 ottobre 2012

Canon EOS Utility e OS-X 10.7.5

Ieri sera mentre tentavo di fare alcuni scatti in modalità 'tethered' con la 5D MKII mi sono trovato di fronte a una spiacevole sorpresa: EOS Utility crashava. Non avendo tempo per indagare ho scattato usando semplicemente il Live View.

Oggi sono andato in cerca del problema e della sua soluzione. Per farla breve, basta installare la versione 2.12.0 di Eos Utility. Solo non l'ho trovata subito, il posto migliore dove recuperarlo è il sito statunitense:

Canon USA - driver e software per EOS 5D MKII

lunedì 8 ottobre 2012

Manfrotto - Monopiede 294 a 3 sezioni

Qualche mese fa, fotografando l'arrivo della tuttadritta, ho avuto la spiacevole esperienza di ritrovarmi con il monopiede KO. Gli anni di utilizzo, sopratutto le sollecitazioni trasversali, avevano evidentemente avuto la meglio su uno dei morsetti di chiusura (plastic fantastic). 

Risultato: Il mio monopiede, che era a dirla tutta un po' leggero rispetto all'attrezzatura, si e' trasformato in due utilissimi tubolari di alluminio. Fosse almeno successo a fine gara...invece e' successo proprio mentre all'orizzonte avevo iniziato a vedere il corridore in testa. Le foto le ho fatte lo stesso, ma sono arrivato a casa con la spalla dolorante.

Aneddoti a parte, recentemente ho sostituito il cimelio con un nuovo monopiede. Questa volta l'ho preso più robusto: il 294 della Manfrotto, nella versione a tre sezioni. Capacita' di carico di 5Kg, che dovrebbero essere sufficienti. Il battesimo del fuoco lo ha avuto alla recente Turin Half Marathon. Fa il suo lavoro; io comunque preferisco usarlo in accoppiata con una testa a sfera leggera, come la 484RC2, che mi permette maggiore agilità di movimento rispetto al classico snodo angolare.


Del resto io non lo uso come stabilizzatore, ma solo come supporto per evitare di reggere per ore il peso dell'attrezzatura. La testa in questione e' poi dotata di una piastra di aggancio rapido, la RC2, che uso anche come anello a cui agganciare il moschettone di una tracolla Black Rapid.

L'unico difetto che ho riscontrato e' la lunghezza da chiuso, 59 cm più la testa. Se dovete portarlo per ore appeso allo zaino e potete rinunciare a un minimo di rigidità strutturale, consiglierei la versione a 4 sezioni, che chiuso e' 10 cm più compatto.

martedì 2 ottobre 2012

Riva Ligure (IM) - Chiesa antica di S.Maurizio

Canon EOS 5D MKII - Canon EF L 17 F4 TS-E @ ISO 100


La chiesa antica di San Maurizio, ora santuario della Madonna del buon consiglio è sita nel comune di Riva Ligure, in provincia di Imperia. Di datazione ignota, se ne hanno notizie dall'inizio del XIII secolo.

lunedì 1 ottobre 2012

Fujifilm X-Pro 1 - rolling review

Consultare i numerosi post relativi alla Fujifilm X-Pro1 può essere diventato un po' caotico. Ecco quindi un elenco di lettura.

Fuji X-Pro1 - Primo contatto

Fuji X-Pro1 - Secondo contatto

La Fuji X-Pro 1 e il mistero del flash che non scatta

Fuji X-Pro 1 - A proposito di manuali

Fuji X-Pro1 - Qualche impressione in piu'

Fuji X - Pro 1 - Qualche scatto in piu'

Fuji X - Pro 1 - Il mirino

Fuji X - Pro 1 - L'autofocus

Fuji X-Pro1 vs Canon 5D MKII vs Canon 7D

Fuji X - Pro1 - Le doppie esposizioni

Fujifilm X -Pro 1 - Firmware 1.10

Fujifilm x -Pro 1 - Ancora l'autofocus

Fujifilm X - Pro1 - Qualche conslusione

Fujifilm X-Pro1 - Firmware upgrade v 1.10

Fujifilm X-Pro 1 e ottiche per Leica M con adattatore quenoX

Torino - qualche doppia esposizione

Fuji X-Pro1 vs Canon 5DMKII vs Canon 7D - ancora

X-Pro1 e OVF, una precisazione

E la Fuji di notte?

Intervallo(metro)

Fuji X-Pro1 e Voigtlander Heliar 75mm

Fujifilm X-Pro1 Firmware 2.0 - funziona?

Impressioni sul firmware 3.0.1

Fujifilm X-Pro1 Firmware 2.0 - funziona?

E così la Fuji ha rilasciato il firmware che doveva risolvere una serie di problemi riscontrati con la X-Pro1 da vari utenti, me compreso, in giro per il mondo.

L'ho installato e ho giocato con la macchina per un paio di giorni, riassumendo:

1) Autofocus

a) Miglioramento della velocità dell'autofocus.

Vero. il miglioramento, almeno sul 35mm che già non era male è sensibile. Non siamo ai livelli di una reflex, ma non lo pretendevamo nemmeno. Qualche volta in condizioni di luce scarsa o poco contrastata va un po' a caccia, sopratutto su soggetti che si muovono.

b) La lente mette a fuoco più da vicino senza dover selezionare lo switch macro.

Non ho potuto effettuare delle misure precise della cosa, ma la cosa anche qui sembra evidente. La tendenza ad andare a caccia pero' aumenta con oggetti molto vicini.

2) Manual Focus

a) La velocità con cui si cambia piano di messa a fuoco ruotando la ghiera è aumentata.

Vero, ma si ha ancora la sensazione di dare un bel po' di giri per focheggiare, sopratutto se si deve cambiare decisamente distanza di messa a fuoco. Comunque la situazione è decisamente migliorata.

b) Usando la modalità di messa a fuoco manuale con l'EVF o l'LCD il diaframma tutto aperto aiuta a identificare il corretto piano di messa a fuoco.

Vero. Ora è molto meglio. C'e' pero da segnalare che l'indicatore della profondità di campo sembra ancora decisamente troppo conservativo. E' vero che con il digitale non e' saggio utilizzare i vecchi diagrammi dell'iperfocale in uso con l'analogico, meglio chiudere di uno stop o due, ma in Fuji hanno un po' esagerato sembra. Sarebbe interessante sapere che formule hanno usato per il calcolo.

c) Oltre all'ingrandimento 10x ora è possibile selezionare un ingrandimento 3x nella modalià di messa a fuoco manuale.

Molto comodo. Per azionare il meccanismo premete la rotellina posta sul retro per passare in modalità ingrandita, a questo punto ruotando la ghiera si passa dalla modalità 10x a quella 3x.

3) Miglioramento della velocità di scrittura su scheda.

Si, la macchina è più veloce su questo fronte, sempre lentina, ma ora è accettabile.

4) Varie ed eventuali.

a) Ora è possibile selezionare la modalità Auto ISO anche con ISO 6400 massimi.

Buono, molto buono. Utilissimo.

b) Se si usa l'EVF/OVF la spia di attività della scheda non si accende, per evitare di abbagliare chi fotografa inquadrando con l'occhi sinistro.

Non ci avevo minimamente pensato (e neanche gli ingegneri della Fuji si direbbe). Io uso il destro, ma è una bella cosa che l'abbiano corretto.

c) Le immagini scattate con poca luce vengono rese in modo più naturale.

Questo non so giudicarlo.

Aggiungo una cosa non riportata nell'elenco dell'upgrade. E' comparso un menù relativo alla stabilizzazione dell lenti. Evidente preparativo per le ottiche stabilizzate che usciranno più avanti.


Tre ultime cose.

Prima cosa: Mi era stato chiesto se fosse possibile vedere quale versione del firmware è presente sulla fotocamera. Dopo attento studio del manuale e dei menù avevo risposto che stranamente non era possibile. Mi sbagliavo...basta accendere la fotocamera tenendo premuto al contempo il tasto back. La macchina entra in modalità di firmware upgrade e, come prima cosa, visualizza la versione del firmware. Se non si vuole upgradare nulla basta spegnere e riaccendere.

Seconda cosa: che ne è stato di quel problema con OVF e autofocus, per il quale si rischia di mettere a fuoco lo sfondo se questo è più contrastato del soggetto che miriamo? A me sembra sussista ancora, forse meno accentuato, ma ormai ho sviluppato un sesto senso per le situazioni in cui capita e mi regolo di conseguenza...insomma, mi sono adattato e aggiro l'ostacolo.

Terza e ultima cosa: Attenzione che aggiornando il firmware perdete tutte le impostazioni, quindi ricordatevi di reimpostare tutto. Altrimenti vi trovate a scattare in jpeg per un po' prima di accorgervene...


Dunque funziona? Tutto sommato si.

sabato 29 settembre 2012

La notte dei ricercatori

Canon EOS 5D MKII -  EF 24-105 F4 USM L - Canon 580 EX II @ ISO 4000
Ieri sera sono stato impegnato nel fotografare alcuni colleghi che intrattenevano i visitatori allo stand dell'INFN durante la Notte dei Ricercatori. L'evento è sponsorizzato dall'Unione Europea al fine di avvicinare chi lavora nella ricerca ai cittadini che questa ricerca finanziano.

Nella fattispecie i colleghi hanno intrattenuto ragazzini di ogni età, dai tre ai settant'anni, con le meraviglie del campo elettrico: come far volare dei contenitori metallici o far rizzare i capelli a qualche cavia volontario.

A fine serata il sottscritto si è vestito dei panni del reporter per riprendere alcuni di questi colleghi durante un talk show dedicato alla ricerca e scoperta del bosone di Higgs.

E per quanto riguarda la fotografia? Beh ora ho un centinaio di scatti da spulciare e correggere entro Lunedì mattina, la parte più noiosa del lavoro. Se vi capitasse di fare qualcosa del genere il mio consiglio è dotarsi di una macchina che regga bene gli ISO, uno zoom che parta almeno dai 24mm su full frame ed un flash. Si, un flash, indispensabile...l'importante è usarlo per aiutare la luce ambiente, non per sostituirlo ad essa.

In pratica si opera così: con il flash spento si regola l'esposizione della fotocamera in manuale, lo scopo è usare la luce disponibile per illuminare l'ambiante in modo gradevole. cercando una  leggera sottoesposizione, fino a uno stop. Gli ISO srananno facilmente abbastanza alti, anche 3200. Il Flash in TTL farà poi il resto, occhio però ai riflessi diretti, questi vanno evitati.



venerdì 28 settembre 2012

Fuji X-Pro 1 Firmware v 2.0

E' finalmente uscito il firmware 2.0 per la X-Pro1, che promette di risolvere un po' di problemi riscontrati con l'autofocus e apportare altre migliorie. Spero di avere tempo di provarlo questo week end.

Per i piu' avventurosi:

http://www.fujifilm.com/support/digital_cameras/software/firmware/x/xpro1/index.html

UPDATE

A questo link le mie valutazioni sul firmware 2.0

giovedì 27 settembre 2012

Canon EF 24-105 F4 L IS USM


Categoria: zoom tuttofare
Provato su: Canon EOS 5D MKII

Introduzione

Questo é un obiettivo dalla storia un po' travagliata. Le prime implementazioni di quest' ottica (con codice di datazione Canon antecedente a UT1000) sono state tristemente note perché presentavano un difetto ottico che risultava in presenza di abbondante flare se una sorgente di luce veniva posta su un angolo del fotogramma. Il difetto é stato riconosciuto, e corretto, quasi subito e afflisse tutto sommato solo una fase iniziale della produzione. Ciò nonostante qualcuno tende a snobbare un po' quest'ottica, quasi non considerandola degna della prestigiosa marcatura 'L', forse proprio a causa di questo iniziale incidente di percorso.

Caratteristiche

L'ottica non é estremamente compatta, misura infatti poco piú di 10 cm di lunghezza per 8 di diametro da chiusa, e si allunga decisamente alla focale tele, circa raddoppiando. Il peso, di 670 grammi, la rende abbastanza leggera se montata sui corpi full frame per cui é pensata, ma non proprio un peso piuma. Il paraluce a petalo, in dotazione, visti anche i 77 mm di diametro dei filtri é piuttosto voluminoso.

L'angolo di campo coperto, sulla diagonale, va da 23 a 84 gradi, rispettivamente per la focale massima e minima. L'apertura massima é costante a F/4 su tutto lo spettro delle focali, l'apertura minima arriva a F/22.

E' un obbiettivo dotato di stabilizzatore e tropicalizzato. Personalmente l'ho utilizzata senza problemi sotto acquazzoni anche intensi e neve; in ogni caso ognuno usi l'ottica in condizioni climatiche avverse a suo esclusivo rischio e pericolo.
Della serie: se tornate a casa con un costosissimo e ormai inutilissimo pezzo di vetro che gronda acqua, non prendetevela con me. Nel dubbio e' sempre meglio usare un qualche tipo di protezione, come un rainsleeve.


Costruzione

Anche visto quanto detto nel paragrafo precedente, si tratta di un'ottica robusta con buone finiture e che restituisce una buona sensazione di robustezza. Questa sensazione viene pero' un po' a mancare alla massima estensione, per via dell'allungamento telescopico del corpo dell'ottica. In pratica. un colpo preso a ottica chiusa non mi impensierirebbe, a ottica estesa credo farebbe facilmente dei danni.


Qualità ottica
Nella media delle serie L. Vale a dire molto buona. Si può usare senza pensieri o particolari accorgimenti in quasi ogni condizione di luce. Personalmente la uso spesso nelle cerimonie o nello sport, quando non ho bisogno di lunghe focali. I risultati sono sempre utilizzabili.

Stabilizzatore
Lo stabilizzatore risente un po' del fatto che inizia ad essere una delle prime implementazioni di questo dispositivo. Vale a dire funziona, ma non fa miracoli: nella mia esperienza uno o due stop, oltre può anche capitare che funzioni, ma anche no...sono abbastanza certo che una versione MkII di quest'ottica potrebbe ormai essere necessaria, almeno per fornire uno stabilizzatore di nuova generazione.

Conclusioni
Questa e' la mia ottica preferita se devo portarmi dietro un unico obiettivo. Si adatta a moltissime situazioni e produce risultati di ottima qualità. Rimane sempre montata sul corpo full-frame, pronto all'uso immediato. E' l'ottica che uso praticamente sempre se esco con condizioni climatiche sfavorevoli. A volte sento la mancanza di un'apertura a F2.8, ma optare per la sua naturale alternativa, il 24-70, mi farebbe sentire la mancanza di quel poco di escursione focale in più.


Versioni ad alta risoluzione di alcuni scatti eseguiti con quest'ottica li potete trovare qui. Come al solito non è mia abitudine pubblicare test asettici o scatti grezzi, preferisco piuttosto mostrare cosa si può fare con un'ottica nella vita di tutti i giorni.

domenica 23 settembre 2012

A noi HAL ci fa un baffo...

Canon EOS 5D MKII - Canon EF TS-e 17  ISO 100

Venerdì il Prof. Sentimento Cuorcontento (a proposito, lo aggiorniamo sto blog ogni tanto?), nelle sue vesti di responsabile del Servizio Calcolo e Reti della Sezione INFN di Torino (che poi sarebbe il posto dove lavoro), mi ha chiesto se potevo fare qualche foto "un po' scenografica" della sala macchine. La 'sala macchine' per la cronaca è il locale dove teniamo i server e gli apparati di rete. Accontentato.

Visto che non mi sembrava il caso di fare il servizio in orario di lavoro, ieri (Sabato se per caso il Ministro stesse leggendo...) ho speso il pomeriggio nel trasformare la sala macchine in uno studio fotografico.

La foto qua sopra è un corridoio caldo, dove sfiatano le ventole dei computer, normalmente abbastanza buio, che ho illuminato con due flash, uno in basso (con gelatina blu) e uno sopra il tetto di plexiglass.

Meglio dell'interno di HAL 9000 vero?


giovedì 20 settembre 2012

Una settimana nella selva oscura

Fujifilm X-Pro1 - Fujifilm 35mm @ ISO 200
Ho passato gran parte delle serata dell'ultima settimana nella selva oscura delle prove di stampa (della foto qui sopra per la precisione). Selva perchè la situazione sembrava abbastanza incomprensibile (e c'era un motivo), oscura perché mi sono ritrovato immerso in stampe dai neri tappati e ricchi di dominanti bluastre. E in passato non avevo mai avuto problemi di dominanti nelle stampe in bianco e nero fatte con la Epson R2400.

A oggi inizio effettivamente a vedere la luce, nel senso di neri controllati e assenza di dominanti indesiderate.

Lascio il racconto di questa avventura al futuro. Per il momento mi limito a segnalare un software degno di nota che ho incontrato sul percorso:

QuadToneRIP

Se avete una stampante Epson e vi piace la fotografia in bianco e nero dategli un'occhiata.

sabato 15 settembre 2012

Fuji X-Pro1 e Voigtlander Heliar 75mm

Fujifilm X-Pro1, Voigtlander Heliar 75 F2.5 @ ISO 200
Un'altra ottica che si adatta molto bene alla Fuji è il Voigtlander Heliar 75mm F2.5. Trattasi di un'ottica con attacco Leica a vite, che ho usato sia su una Bessa R3M che su una Leica M8, utilizzando l'apposito anello adattatore che permette di montare tutte le ottiche Leica a vite su corpi con baionetta Leica M.

E' quindi ovviamente possibile usare quest'ottica su tutti quei corpi macchina il cui tiraggio permetta l'uso di un anello adattatore per ottica Leica M. Come già accennato in passato, la Fuji è una di queste.

L'ottica in se e per se è ottima, l'ho apprezzata sia sulla Bessa a pellicola che sulla M8 con il suo fattore di crop del sensore di 1.3.

Usata sulla Fuji bisogna tenere conto di due cose: Intanto equivale a un 112mm, seconda cosa non abbiamo l'autofocus. Se ci uniamo l'apertura a F/2.5 del diaframma è evidente come mettere a fuoco possa essere un po' impegnativo.

A perte questa difficoltà operativa, l'ottica funziona molto bene in accoppiata con questo sensore ed è divertente da usare. Probabilmente non la userò spesso come il 25mm, ma so che a livello qualitativo lo si può fare tranquillamente.