Si, lo so. L'avete già sentito. L'avete già letto. Sapete cos'é. Sapete come si usa e a cosa serve. Ottimo. Ma qualcuno che non lo conosce, o che pensa che sia una roba buona per nostro nonno che sviluppava le pellicole nel cucinino di casa di sicuro c'é e potrebbe imbattersi in questo blog, perché dunque non dare sfogo alla mia vena cattedratica e parlarne?
Ok, la mia Prof. di lettere del liceo che, giustamente, insisteva sul fatto che un discorso dovesse sempre avere un'introduzione l'ho accontentata ( sicuramente avrebbe qualcosa da ridire sul mio modo di scrivere, ma pace, mica per niente ho poi studiato da scienziato...).
Trovare la giusta esposizione per uno scatto non é cosa semplice, non lo é mai stato. Anzi, é forse la singola cosa più importante e più difficile da capire per poter iniziare a fare delle buone fotografie. Ho forse sentito qualcuno dire: Come difficile? Ma se c'é l'esposimetro?
Si é difficile, la difficoltà é sia oggettiva che soggettiva.
Veniamo per ora alle difficoltà oggettive:
Ipotizziamo di avere il nostro bel soggetto: Molly, una bella miciona nera, che per complicarci la vita fotograferemo su un bello sfondo nero. Puntiamo la nostra bella macchina fotografica inquadrando la micia e la porzione che meglio crediamo di sfondo, purché lo sfondo sia tutto nero. Scegliamo il sistema di misurazione dell'esposizione che vogliamo (più o meno, evitiamo magari di usare quella spot) e impostiamo la macchina sulla priorità di quel che vi pare (diaframmi? vada per i diaframmi). Ora scattiamo.
Risultato?
Una bella gatta grigia su sfondo grigio. Oops. (si va beh, tanto c'é photoshop...lo so)
Ora cambiamo soggetto. Diciamo che adesso prendiamo Max, un bel gattone bianco. Su sfondo bianco, stesse regole di prima. Inquadratura che comprenda solo il gatto e lo sfondo, stessa modalità di misurazione esposimetrica, priorità di diaframmi, stesso diaframma di prima impostato. Scattiamo.
Risultato?
Un bel gatto grigio su sfondo grigio. Ri-oops.
Meno male che misurare l'esposizione era facile...
Ok, da qualche parte lo avrete letto o qualcuno ve lo ha già spiegato. Nel caso di Molly (nera) dovrete sottoesporre rispetto alla lettura dell'esposimetro. Nel caso di Max (bianco) dovrete sovraesporre.
E il sistema zonale che c'entra?
Il sistema zonale, quando lo conosceremo, ci dirà in modo semplicissimo di quanto sovra o sotto esporre, senza dover fare prove a casaccio per ottenere un gatto abbastanza bianco o abbastanza nero.
E questa sarà solo la sua applicazione più banale, ma per ora ho solo voluto farvi venire l'appetito...ci sono voluti decenni per metterlo a punto, non vorrete certo che ve lo spieghi in dieci minuti.
Ok, la mia Prof. di lettere del liceo che, giustamente, insisteva sul fatto che un discorso dovesse sempre avere un'introduzione l'ho accontentata ( sicuramente avrebbe qualcosa da ridire sul mio modo di scrivere, ma pace, mica per niente ho poi studiato da scienziato...).
Trovare la giusta esposizione per uno scatto non é cosa semplice, non lo é mai stato. Anzi, é forse la singola cosa più importante e più difficile da capire per poter iniziare a fare delle buone fotografie. Ho forse sentito qualcuno dire: Come difficile? Ma se c'é l'esposimetro?
Si é difficile, la difficoltà é sia oggettiva che soggettiva.
Veniamo per ora alle difficoltà oggettive:
Ipotizziamo di avere il nostro bel soggetto: Molly, una bella miciona nera, che per complicarci la vita fotograferemo su un bello sfondo nero. Puntiamo la nostra bella macchina fotografica inquadrando la micia e la porzione che meglio crediamo di sfondo, purché lo sfondo sia tutto nero. Scegliamo il sistema di misurazione dell'esposizione che vogliamo (più o meno, evitiamo magari di usare quella spot) e impostiamo la macchina sulla priorità di quel che vi pare (diaframmi? vada per i diaframmi). Ora scattiamo.
Risultato?
Una bella gatta grigia su sfondo grigio. Oops. (si va beh, tanto c'é photoshop...lo so)
Ora cambiamo soggetto. Diciamo che adesso prendiamo Max, un bel gattone bianco. Su sfondo bianco, stesse regole di prima. Inquadratura che comprenda solo il gatto e lo sfondo, stessa modalità di misurazione esposimetrica, priorità di diaframmi, stesso diaframma di prima impostato. Scattiamo.
Risultato?
Un bel gatto grigio su sfondo grigio. Ri-oops.
Meno male che misurare l'esposizione era facile...
Ok, da qualche parte lo avrete letto o qualcuno ve lo ha già spiegato. Nel caso di Molly (nera) dovrete sottoesporre rispetto alla lettura dell'esposimetro. Nel caso di Max (bianco) dovrete sovraesporre.
E il sistema zonale che c'entra?
Il sistema zonale, quando lo conosceremo, ci dirà in modo semplicissimo di quanto sovra o sotto esporre, senza dover fare prove a casaccio per ottenere un gatto abbastanza bianco o abbastanza nero.
E questa sarà solo la sua applicazione più banale, ma per ora ho solo voluto farvi venire l'appetito...ci sono voluti decenni per metterlo a punto, non vorrete certo che ve lo spieghi in dieci minuti.